giovedì 26 luglio 2012

SERVONO DUE DISTINTE COMUNITÀ EUROPEE

Con le regole attuali l’Europa è destinata a subire la crisi fino alla sua distruzione. L’euro non può sopportare misure di emergenza che non risolvono i problemi di fondo ma contribuiscono ad aggravarli. Servirebbero politiche fiscali ed economiche comuni, strutture comunitarie sovranazionali, compresa una banca di ultima istanza in grado di stampare moneta. Se la Germania continuerà a sostenere le sue attuali condizioni e trarre con ciò vantaggio dalle debolezze altrui, usufruendo di risorse monetarie provenienti da paesi in crisi della comunità sovranazionale a cui essa stessa appartiene, per finanziare la sua economia a interessi negativi, otterrà solo il risultato di affondare i paesi mediterranei sotto il giogo di uno spread insopportabile e di una crescente protesta popolare. Se le cose stanno cosi si devono cercare soluzioni alternative. Non serve uscire dall’euro ma si possono averne due. I paesi settentrionali che vogliono mantenere le attuali regole e strutture comunitarie, non intendono sacrificare parte delle loro attuali risorse per aiutare i paesi più deboli, si tengano la loro Europa, il loro euro e la loro BCE. I paesi mediterranei si diano proprie strutture più avanzate, più democratiche e maggiormente integrate con una banca di ultima istanza. Si pongano, così, nella condizione di sostenere le loro economie in concorrenza con l’Europa del nord. Nonostante l’impegno di Draghi, la BCE da sola, senza ulteriori poteri che Germania, Olanda, Finlandia non intendono attribuirle, non riuscirà a salvare l’euro, perciò la proposta di due distinte comunità europee è l’unica che può consentire una uscita morbida dalla crisi bloccando la speculazione della finanza internazionale. All’inizio l’euro mediterraneo subirà una pesante svalutazione, l’inflazione morderà ma l’economia dei paesi interessati potrà rapidamente tornare a correre, gli stipendi si adegueranno progressivamente all’inflazione e alla fine si troverà un nuovo equilibrio non necessariamente al ribasso. Se il sogno di un’Europa unita deve finire perché non farne due per continuare a creare futuro invece di precipitare nel passato? ivo fava 26/07/2012

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