venerdì 8 luglio 2011

Debito pubblico e dilatazione dello stato

DEBITO PUBBLICO E DILATAZIONE DELLO STATO
Secondo Piero Ostellino (Corriere della Sera del 7 luglio) spesa pubblica e pressione fiscale elevata dipendono dall’art. 3 della costituzione che recita: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della personalità umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” Questo obbiettivo si può realizzare, secondo Ostellino, o con la forza, come avveniva nelle repubbliche sovietiche a scapito delle libertà individuali, o con un eccesso di spesa pubblica e una mortificante pressione fiscale come avviene in molte democrazie liberali. L’eguaglianza, peraltro, sarebbe comunque irraggiungibile perché gli uomini continuano ad essere diversi per capacità merito, fortuna. Solo questa frase presenta un barlume di verità, tutto il resto è indegno di una persona colta e intelligente come ritengo sia P. Ostellino. Gli uomini sono senz’altro diversi per capacità, merito, fortuna ma tutti hanno diritto di giocarsi le loro qualità in condizioni di pari dignità. Entrando nel merito della questione sembra piuttosto imbarazzante sostenere che il gigantesco debito italiano sia dovuto al tentativo di rendere eguali gli italiani: del resto neppure la Costituzione lo pretende (e una diversa lettura non le rende giustizia). È invece il prezzo di atteggiamenti tolleranti della politica verso comportamenti anche illeciti che favoriscono classi privilegiate della popolazione, ma anche di sprechi, ruberie, corruzioni, regalie, privilegi, distorsioni di fondi pubblici per interessi privati, rendite di posizione, creazione di strutture inutili per fini clientelari e di potere ed altre cose di questa natura. Sfido chiunque a dimostrare che le disuguaglianze economiche, come pure quelle politiche e sociali, siano diminuite negli ultimi quarant’anni in cui il debito pubblico si è formato.
Ivo Fava
Giovedì 7 luglio 1911

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